Io adoro la carne. Credo di amare solo il mio uomo più della carne. Eppure alle volte mi è capitato di desiderare di mangiarmelo, perciò le differenze ottative sono minime.
L’unica che riesce a distrarmi da bucoliche immagini di pascoli e allevamenti è la curiosità. Ogni tanto anche io mi lascio prendere dal cittadino estro di percorrere strade alternative senza asfalto ma panoramiche. Ecco come nasce il mio tentativo di approccio alla cucina Vegan, i cui lustrini modaioli sembrano sbirluccicare molto meno ultimamente.
PanOnion Burger (il burger della Padellina)
ingredientiper i panini
- 125 g di farina Manitoba
- 125 g di farina 00
- 150 ml di latte
- 50 g di margarina
- 25 g di zucchero
- 5 g di sale
- 1/2 bustina di lievito di birra secco
- semi di papavero
per la maionnaise vegan alla senape
- 1/2 tazza di latte di soia
- 1 cucchiaio di olio di oliva
- olio di semi qb
- sale
- aceto di mele
- il succo di 1/3 di limone
- 1 cucchiaio di moutarde à l’ancienne
per la salsa di thé
- 2 cucchiai di thé nero
- 150 ml di acqua
- sale
- salvia
- noce moscata
- cannella
- 1 cucchiaio e mezzo di amido di mais
per gli onion rings
- 2 cipolle bianche+ 1 cipolla rossa
- 1 tazza di farina 00
- 1 tazza di amido di frumento
- acqua frizzante o birra
- ghiaccio
- sale
altri ingredienti
- 1 mela (a pasta farinosa)
- lattuga
In primo luogo è decisamente conveniente che mettiate a lievitare il vostro pane o il rischio di non cenare vi solleticherà come la Morte farebbe con la sua falce; disperso per bene il sale tra le farine (in modo da evitare il contatto diretto con il lievito) aggiungete il lievito, il latte tiepido (non più di 40°C di temperatura), il burro precedentemente fuso e un po’ raffreddato. Fatta la vostra palla disponetela in un recipiente oliato e coprite con un canovaccio. Trascorse un paio di ore in ambiente statico (il forno chiuso andrà più che bene) sgonfiate l’impasto formando delle pagnottelle, disponete su una teglia con carta forno e lasciate lievitare nuovamente per mezz’ora ancora. Prima di infornare spennellate con un tuorlo d’uovo e cospargete il vostro futuro coperchietto con i semi di papavero. Infornate a 200°C per 20 minuti circa. Se dovessero risultarvi ancora umidi abbassate la temperatura e concludete la cottura a forno semiaperto.
Alla volta delle salse: mettete ad infondere il thé e la salvia nell’acqua bollente per più di 5 minuti. In una tazzina sciogliete l’amido con qualche cucchiaio di thé e versatelo in un pentolino assieme al restante infuso. Salate, speziate e portate al bollore rimestando et voilà.
Ne avete un’altra da fare: azionate il frullatore ad immersione in un bicchierone con il latte di soia, l’olio di oliva, un pò di olio di semi, la senape coi semini, il sale. Continuate a frullare aggiungendo l’olio di semi a filo ed infine aggiustate con un cucchiaio di aceto e col limone.
Preparate la pastella per le cipolle mescolando la farina, l’amido, il sale e acqua quanto basta da fare una pastella liscia e non troppo viscosa. Mettete il ghiaccio in una bustina per congelare gli alimenti e buttatela nell’impasto. In questa maniera assicurerete alla vostra pastella la temperatura necessaria a determinare lo shock termico per far gonfiare l’impasto in olio senza determinare un cambiamento di composizione della pastella dovuto allo scioglimento del ghiaccio. Portate dell’olio (preferibilmente d’oliva) a 160° circa. Tuffate le vostre cipolle affettate secondo diamentro prima in pastella e poi in olio.
Illustrazione poco accattivante della composizione degli strati:
- base del panino
- salsa di thé
- lattuga
- onion rings
- fette di mela
- maionnaise au moutarde
- coperchio del panino
DFù+èdssss
Colpito dai colori del panino sullo schermo del pc, Sua Miciosità Ignazio I, il mio gatto, ha deciso di dire la sua scrivendo quanto sopra.